Il mondo di Eugenio
Lavorare ad un romanzo aiuta a rallentare, a ragionare.
Per questo è utile
“Noi qui tutti parliamo in dialetto, la lingua dei nostri padri. Tutti conosciamo i nomi delle strade del paese, tutti conosciamo le discendenze di tutti gli abitanti. Notate concittadini, questa qui è pure andata a scuola! Chi va a scuola è perché non ha voglia di lavorare! Parla l’italiano quello dei preti, non conosce le strade, non conosce nessuno dei nostri genitori. Cos’altro può essere se non una strega? [...]
Non mangia mai il cibo di conserva. Melanzane, carciofini sott’olio e sott’aceto, pomodorini, salsine, fagiolini in quegli splendidi contenitori di vetro ereditati dai nostri nonni. Lei non mangia quello che mangiamo noi. È cattiva!
Quindi mangia le persone.”
Il romanzo parla di Eugenio, un giovane del paese che vuole fare l’artista. Orfano, vive con l’anziano nonno, circondato da stereotipi e malelingue, da leggende e superstizioni.
Si tratta di una cruda rappresentazione, senza filtri, del peggio che può passare nella testa di un ragazzo dell’entroterra pugliese, del sud Italia, ma forse del mondo. Il mondo quando è eccessivo, una iperbole di strade incantevoli che possono fare male.
Tra razzismo, violenza, bullismo, corruzione, omofobia, sessismo e ogni tipo di pregiudizio, il protagonista affronterà la sua crescita personale e forse riuscirà a terminare il suo primo dipinto.
O forse no?
Romanzo in uscita nel 2026,
attualmente in correzione.
“Il mondo di Eugenio”, © Piergiorgio Corallo