Il mondo di Eugenio


Lavorare ad un romanzo aiuta a rallentare, a ragionare.

Per questo è utile

Autore Piergiorgio Corallo scrive il titolo del suo libro Il mondo di Eugenio con inchiostro e china
Noi qui tutti parliamo in dialetto, la lingua dei nostri padri. Tutti conosciamo i nomi delle strade del paese, tutti conosciamo le discendenze di tutti gli abitanti. Notate concittadini, questa qui è pure andata a scuola! Chi va a scuola è perché non ha voglia di lavorare! Parla l’italiano quello dei preti, non conosce le strade, non conosce nessuno dei nostri genitori. Cos’altro può essere se non una strega? [...]
Non mangia mai il cibo di conserva. Melanzane, carciofini sott’olio e sott’aceto, pomodorini, salsine, fagiolini in quegli splendidi contenitori di vetro ereditati dai nostri nonni. Lei non mangia quello che mangiamo noi. È cattiva!
Quindi mangia le persone.
— Il mondo di Eugenio
Tavolo nero con laptop, tazza di caffè, penna e orologio

Il romanzo parla di Eugenio, un giovane del paese che vuole fare l’artista. Orfano, vive con l’anziano nonno, circondato da stereotipi e malelingue, da leggende e superstizioni.

Si tratta di una cruda rappresentazione, senza filtri, del peggio che può passare nella testa di un ragazzo dell’entroterra pugliese, del sud Italia, ma forse del mondo. Il mondo quando è eccessivo, una iperbole di strade incantevoli che possono fare male.

Tra razzismo, violenza, bullismo, corruzione, omofobia, sessismo e ogni tipo di pregiudizio, il protagonista affronterà la sua crescita personale e forse riuscirà a terminare il suo primo dipinto.

O forse no?

Romanzo in uscita nel 2026,

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“Il mondo di Eugenio”, © Piergiorgio Corallo